sabato 21 novembre 2009

Scappatelle esistenziali


La copertina inganna: le scappatelle del sigor Lopez non è un fumetto erotico.
Si tratta dell’ennesimo gioco narrativo del maestro argentino Carlos Trillo.
È una semplice opera di ingegno, che si basa su un meccanismo preciso: il frustrato e depresso signor Lopez, isolato da una realtà che non sa affrontare, si rifugia regolarmente in bagno, dove la sua fantasia e la sua azione muta, si personalizza, si chiarisce.
Si sa, il bagno è l’unico luogo in cui si può stare da soli con se stessi.
Ed è vero, le bellissime donne di Horacio Altuna con le quali spesso Lopez si rifugia offrono una facile interpretazione onanistica (esplicitata in una storia in cui il protagonista compra un numero di Playboy in edicola).
Ma la necessità di un rifugio per Lopez è soprattutto un’esigenza sociale. L’immaginario con il quale giocano Trillo e Altuna (già insieme nell’indimenticabile Loco Chavez) è quello della repressione politico-militare, dell’anomia esistenziale, dell’incomprensione familiare, dell’apatia lavorativa.
Uno dei racconti più efficaci ha a che fare con l’arte. Un gruppo di artisti è seduto al tavolino di un bar. Lopez con loro. Discutono del conflitto tra libertà di espressione e limitazioni sociali (ed economiche). Il protagonista, annoiato, si rifugia nel bagno. Incontra un pittore in lotta con sconosciuti. Lopez lo aiuta a liberarsi. A quel punto l’artista riesce a completare il suo enorme dipinto. Un albero. E infine vi si impicca.
Libertà espressiva come nichilismo?

L’ironia e la dolcezza in Lopez si uniscono a una feroce idea di inadeguatezza alla vita e all’incapacità di ritrovarsi al passo con i tempi, agli inizi degli anni ’80, in un mondo in veloce trasformazione e sempre più ricco di contraddizioni.

La formula a lungo andare stanca? A me piacciono queste premesse lineari e semplici, che aprono la strada alla fantasia più libera.

L’ottimo volume è pubblicato da Planeta De Agostini e costa meno di quanto sareste disposti a pagarlo.


Harry.

Nessun commento:

Posta un commento



Tutti i testi di questo blog sono (c) di Harry Naybors, salvo dove diversamente indicato.
Puoi diffonderli a tuo piacere ma esplicitando sempre l'autore e/o la fonte.

La versione a fumetti di Harry è (c) di Daniel Clowes.