lunedì 20 dicembre 2010

Ritrovamenti

wimbledon green (c) seth


Stamattina, in treno, ho pensato di realizzare interviste immaginarie.
Harry Naybors che intervista oggi Andrea Pazienza o Harvey Kurtzman (due nomi a caso).
Ma chi se la sente di prendersi questa responsabilità? Lascio che a parlare siano le loro eredità a fumetti e la loro assenza.
Quanto pesa l’assenza di questi autori? Quanto pesa la morte?

Hai sentito la notizia delle centinaia di tele di Picasso ritrovate? Sembra che al momento non sia in discussione la loro autenticità. Si indaga su come un normale elettricista settantenne se ne sia impossessato. Mi interrogo soprattutto sul perché quel tale abbia aspettato tutto questo tempo prima di riportarle alla luce.

Il sogno di ogni collezionista è immaginare un giorno la scoperta di fumetti di un tale autore, decenni dopo la sua scomparsa. Di qualcosa del genere ha parlato Seth in Wimbledon Green. Di qualcosa del genere si sono occupati Alfredo Castelli e Rizzoli Lizard con il ritrovamento e la pubblicazione di Sandokan di Hugo Pratt.
In questi casi, la qualità dell’opera è secondaria. L’immaginazione e la sorpresa sono il punto, qui.
I collezionisti, quelli veri, quelli che investono soldi in opere rare, vivono nell’aspettativa e nel timore che queste cose possano accadere. È possibile che una riscoperta come quella dei quadri di Picasso possa provocare una riduzione del valore di altre opere da tempo conosciute?
In ogni caso, prova a immaginare l'emozione nell'osservare per la prima volta un gruppo di lavori inediti dell'autore che più ami.

Mi è capitato più volte di sognare un ritrovamento più prosaico.
In cantina, in box, nella casa di un amico, scoprire un certo numero di cartoni pieni di fumetti che non ho mai aperto. Nel sogno, ogni volta, provavo un’emozione intensa nell’aprire quelle scatole impolverate una a una, frugarvi dentro, imperlato di sudore sulla fronte, e divorare con gli occhi ogni copertina, sfogliare con voracità, immaginando le ore di piacere immenso che tali letture future mi avrebbero procurato.
Nella mia Biblioteca di Babele sono spesso in quel luogo, dei fumetti ritrovati. Dimentico gli acquisti e li riscopro nel tempo. Senza avere davvero il tempo di poterli leggere.

L’immaginazione e la passione sono ancora oggi uno degli elementi centrali del mio leggere fumetti. E ne parlo con la stessa energia. O sto zitto.

Harry.

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La versione a fumetti di Harry è (c) di Daniel Clowes.