martedì 17 maggio 2011

Nuove condensazioni

 

Ascolto Ain't No Grave di Johnny Cash, che arriva dall'oltretomba come un fantasma, con una voce trasfigurata (dalla morte), e penso alle migliaia di pagine depositate e lasciate alla memoria di autori morti da poco o da tanto. C'è una meravigliosa umana tenerezza in questa nostra capacità di perpetuare eredità di immaginazione e creatività. Che poi ogni autore, se può, prepara a suo modo il suo testamento creativo. Cash ha avuto la possibilità, via Rubin, di costruire un monumento al trapasso, alla sua fragilità degli ultimi anni di vita, a compendio di una vita disperata.
Nel nostro amato fumetto, invece, c'è chi come Carlos Trillo non ha avuto quella possibilità, ed ha semplicemente lasciato le sue pagine sospese, nei lavori che stava portando avanti con la solita curiosità intellettuale.
C'è chi come Magnus ha dedicato tutti gli sforzi dei suoi ultimi anni all'icona per eccellenza del fumetto seriale italiano, un'impresa eroica quanto inconsistente, dove la forma è diventata esasperato annichilimento concettuale di un talento immenso.
C'è chi come Steve Gerber ha raccolto i suoi ultimi stretti passaggi in un blog lavorando contemporaneamente a storie brillanti e profonde come sempre (Hard Time è lì a ricordarcelo) mentre il suo cuore e i suoi polmoni si chiudevano.
...

Ma non voglio fare una triste lista di morti, ché questi sono i primi nomi che mi vengono in mente. Nomi ai quali sono legato. E mentre la morte separa, l'immensità dell'immaginario prosegue a tessere trame e fili che sfidano la fragilità umana. Forse, in questa calda primavera che si rinnova, qualche autore troverà anche l'ispirazione per realizzare una nuova storia a fumetti che sia luminosa, attuale, viva e di ispirazione per altri autori.

Harry

5 commenti:

  1. Harry: mi sei proprio utile lo sai?
    Non sapevo di Hard Time, tutto impegnato a raccogliere i lavori anni '70 di Gerber (Man Thing, Howard etc...). Mò lo cerco.
    Grazie!
    baci,
    c.

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  2. Sono già all'undicesimo capitolo ;-) Tra l'altro è proprio quell'etichetta in sè della DC che mi era sfuggita!

    baci,
    c.

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  3. e come ti sembra?
    secondo me era ottima.
    un perfetto mix di adventure e introspezione.
    credibile e duro, ma divertente.

    h.

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  4. Bello! letta la prima stagione: storia solida, molto televisiva direi, con i classici topos della storia carceraria ma a partire da un bell'incipit. Proprio come una stagione televisiva, si interrompe sul più bello: sto cercando la seconda adesso, cavolo!

    Baci (e grazie per la scoperta)
    C.

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