lunedì 22 agosto 2011

Punpun cos'è



Paolo Interdonato, qualche tempo fa, elencava alcuni buoni motivi per evitare future pubblicazioni italiane della linea manga di Panini Comics. Il riferimento dell'esempio è a un'opera molto bella di un autore molto bravo, Inio Asano.
Uno sforzo interessante per migliorare, Panini Comics lo fa con la pubblicazione di Buonanotte Punpun, il nuovo lavoro dell'autore giapponese, che riprende pari pari l'edizione originale. Sono piccoli albi colorati, con sovraccoperta. L'albo è bello al tatto e bello da sfogliare.
Il lettering è lo stesso. Il prezzo non è popolare.

La serie è ancora in corso in Giappone. In Italia sono finora usciti tre volumetti, di cui ho potuto leggere finora solo il primo. Il primo di cosa? Cos'è Punpun?
Asano ci immerge nella quotidianità, quella che lui conosce e rappresenta così bene, quella depressa, inquieta e isolata dell'adolescenza nipponica. E per certi versi, l'inizio di Buonanotte Punpun è nel solco di certa tradizione manga che si occupa di scuola, innamoramenti, sessualità, ... Non manca il suo tocco poetico e vago, quel vagare emotivo tipico dell'insofferente ricerca dell'adolescenza. E non mancano le sorprese nei particolari.
Il primo è eclatante: Punpun non è un ragazzo, ma una sorta di uccellino, disegnato in modo infantile, essenziale. Quel che domina, è l'icona. Punpun è un'icona vivente in un mondo reale, e la rincorsa al non detto, alla rappresentazione e all'immaginazione è un baratro, un buco nero narrativo che assorbe il lettore in domande e sensazioni. Hai presente quella strana sensazione a cui pensi quando immagini La Cosa dei Fantastici Quattro che fa sesso con la sua fidanzata cieca? Ecco, qualcosa di simile, ma in un impianto molto più realistico e spaventoso.
Ma i particolari sono molteplici. E sottili. Per esempio, il rapporto di Punpun con i suoi genitori. Lo zio che arriva a soccorso e l'immaginario rivoluzionario che si porta con sé.
E poi, una svolta violenta, inaspettata, che rompe ogni equilibrio.
Asano finge la favola vagamente antropomorfa, per parlare di una realtà violenta e incontrollata. Punpun non è dolce, o semplicemente simpatico. Ma una rappresentazione iconica della vittima. Della fragilità degli adolescenti in un contesto più grande, doloroso e pericoloso di quello che appare.
E per forza di questo punto di vista, l'inizio della saga di Punpun mi sembra imperdibile.

Harry

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